Francesco Perri, "Il Fascismo. La battaglia di Pan", 1922 Il Fascismo in questo senso disorientò molti, così fra gli studiosi come fra gli uomini militanti nei partiti, assunse tutte le forme, gli aspetti, i programmi. Incandescente e fluido come un metallo fuso, abbagliò e si modellò secondo tutti i desideri e le aspirazioni. Difatti sono pochi i partiti, le tendenze politiche, le cricche che non abbiano trovato nel Fascismo una parte del proprio programma, una difesa dei propri interessi, un motivo per rivendicarlo un pochino dalla propria parte. Perfino dei repubblicani sono stati tratti in inganno tanto che qualcuno, e non dei minori, continua a baloccarsi con la famosa tendenzialità: la quale, quand’anche fosse sincera, sarebbe una ben misera cosa di fronte alle enormi passività del Fascismo. Certo le classi medie diedero reclute numerose ed ardenti simpatie al partito fascista, ma come è possibile considerare questo movimento come un’emanazione delle classi medie se la linea politica che esso segue è diametralmente opposta a quella di coteste classi? Le classi medie non hanno e non possono avere un loro programma generale autonomo, perché la loro vita economica non ha autonomia. Il loro programma è un metodo ed è la democrazia. Ora, neanche a farlo apposta, il Fascismo è antidemocratico. Le classi medie non hanno mai una politica imperialista, mentre quella larva di dottrina che si può tentare di astrarre dal giuoco delle continue contraddizioni fasciste è una dottrina di dominio, propria delle oligarchie plutocratiche o guerriere. E poi il Fascismo può rappresentare una classe? No, perché esso guarda ad una realtà più ampia e comprensiva: alla nazione. Esaminando la composizione delle forze fasciste noi troviamo uomini di tutte le tinte, di tutti i partiti, di tutte le tendenze e di tutte le tendenzialità. Borghesi di tutti i calibri, impiegati, ex ufficiali e professionisti, fittabili e bottegai. Il destino ch’è un irresistibile ironista, specialmente con gli uomini e coi partiti, che non hanno una fede ben salda, ha fatto convergere nel Fascismo i rottami di tutti i partiti contro i quali questo movimento era nato. "Noi siamo l’antipartito, aveva detto Mussolini fondando i Fasci di combattimento, gli altri hanno un programma, noi avremo una fede, gli altri hanno degli affari, noi avremo delle ricchezze spirituali". A meno di due anni di distanza la folla anonima di tutti i vecchi partiti avariati si riversò nel Fascismo e tutti vi riportarono il bagaglio delle proprie passività. Non bisognava accettare un programma perché il Fascismo non ne aveva alcuno: in teoria il suo programma consisteva in una spettacolosa declamazione: in pratica era un movimento violento scatenato nello interesse della conservazione. Ecco perché intorno al Fascismo confluirono uomini di tutti i vecchi partiti: e poiché tutti cotesti vecchi partiti erano costituiti da categorie provenienti dalla piccola e media borghesia, alcuni studiosi parlarono di un movimento delle classi medie. |